Nel mio Paese d’origine, la Turchia, il teatro tradizionale è molto importante. Gli spettacoli si svolgono durante il mese sacro del Ramadan, specialmente dopo il tramonto, quando le famiglie si riuniscono dopo il digiuno quotidiano. In passato, queste rappresentazioni si facevano nelle piazze, nei caffè o nei cortili delle case e attiravano persone di tutte le età. Il popolo turco incontra il teatro in stile occidentale con l’editto Tanzimat del 1839. Prima del Tanzimat i Turchi non conoscevano il teatro o l’arte dello spettacolo a eccezione del teatro d’ombre. İl teatro tradizionale turco però è improvvisazione, non come il teatro occidentale che ha un argomento scritto.
Al centro di questa tradizione ci sono due personaggi: Karagöz e Hacıvat. Karagöz è una persona intelligente e giocosa. Usa un linguaggio difficile e cerca di comportarsi in modo educato. Hacıvat è una persona senza istruzione, impulsiva e diretta. Durante gli spettacoli teatrali Karagöz e Hacıvat litigano moltissimo ma in maniera gentile e con armonia e giocano con le parole della lingua turca. I loro dialoghi sono vivaci e comici, pieni di giochi di parole. Intorno a Karagöz e Hacıvat ruotano anche altri personaggi secondari, provenienti da diverse regioni e gruppi etnici dell’Impero Ottomano, riflettendo così la ricchezza multiculturale del tempo: Zenne (la danzatrice), Acem (il Persiano), Yahudi (l’Ebreo), Arnavut (l’Albanese), Arap (l’Arabo). Entrano nello spettacolo solo per parlare con Karagöz e Hacıvat.
Il teatro d’ombre si chiama così perché viene creato proiettando immagini su uno schermo bianco retro illuminato. La persona che fa lo spettacolo si chiama “hayali”, che può essere tradotto come “sognatore”. L’hayali ha un apprendista, in turco “çırak”. L’apprendista lavora “dietro le quinte” e impara il mestiere osservando e aiutando il maestro, per diventare un hayali anche lui.
Il teatro turco non è solo spettacolo, ma anche lo specchio della società perché è capace di criticare i costumi, i difetti e la burocrazia della società in modo ironico. Ancora oggi, il teatro d’ombre con Karagöz e Hacıvat è considerato un patrimonio culturale prezioso e nel 2009 è stato inserito dall’UNESCO nella lista dei Patrimoni immateriali dell’umanità.
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Foto: immagine creata con ChatGPT