Io, un senegalese in Italia

Dal nostro archivio

(di Mactar S.)

Mi chiamo Mactar, ho 16 anni e vi racconto la mia esperienza scolastica iniziata con il mio arrivo in Italia.

Frequento l’Istituto “Vittorio Emanuele Ruffini”, che è un liceo situato vicino a casa mia e un corso di italiano di livello A2 presso il CPIA Centro Ponente, in via Pagano Doria.

Quando sono arrivato in Italia pensavo che avrei continuato gli studi in Senegal, perché mi restava un anno per andare all’università, ma è successo il contrario, ho dovuto regredire per cinque anni negli studi. Il che vuol dire che tutto quello che facciamo a scuola l’ho già fatto! E… in più frequento le lezioni di pomeriggio con studenti maggiorenni e molto più grandi di me e io sono il più piccolo della classe, ci sono anche studenti che hanno la stessa età di mia madre ma rimanogno studenti come me e gli altri. E’ strano per me perché non ero mai stato in una classe dove ci sono persone adulte.

Il mio incontro con questa scuola è stato casuale, quando a dicembre un collega di mio padre che frequenta il CPIA Centro Ponente ci ha consigliato di iniziare un corso di italiano e per fortuna mio padre è stato d’accordo perché ci teneva che io e mio fratello potessimo imparare la lingua italiana.

Quando siamo venuti al CPIA per l’iscrizione ci hanno detto che non potevo frequentare questa scuola perché ero già iscritto ad un’altra scuola ma hanno trovato una soluzione chiedendo un’autorizzazione al Vittorio Emanuele per un progetto coordinato tra le due scuole. Alla fine ho ottenuto il permesso ed ho iniziato ad andare a scuola di italiano! Al CPIA ho conosciuto molte persone che vengono da altri paesi, i miei compagni di classe sono tutti simpatici e soprattutto l’insegnante che è molto adorabile e sorridente e ci ha fatto imparare meglio l’italiano.

Per quanto riguarda la scuola, hanno un’ottima organizzazione ed è ben tenuta. Inoltre ho potuto frequentare al mattino il corso di italiano e al pomeriggio la formazione a distanza con il Vittorio Emanuele. Per me non è stato difficile perché ho studiato molto in Senegal, tranne che la letteratura italiana, ovviamente. Insomma, tutto sta andando molto bene con l’alternanza dei due percorsi di studio e questo mi ha permesso di migliorare la padronanza della lingua italiana.

Per quanto riguarda invece lo sport, che per me è una parte fondamentale nella mia vita di adolescente, vi parlo della pallacanestro. Dovendo andare a scuola non posso allenarmi tutti i giorni come facevo in Senegal ma solo la sera dalle 19:00 alle 20:00 e per andarci prendo il treno e poi un autobus. Gioco in una squadra che si chiama Aurora Basket Chiavari.

A Genova non ci sono dei campi gratuiti per giocare a basket mentre in Senegal ce ne sono molti e tutti possono giocare nel tempo libero. Questo mi è dispiaciuto molto… ma almeno mi alleno una o due volte alla settimana ed è meglio di niente.

Recentemente il nostro allenatore ci ha detto che non ci saranno più allenamenti durante l’estate e non so per quale motivo e questo è il cambiamento più grande perché in Senegal stiamo aumentando gli allenamenti durante l’estate. Farei qualsiasi cosa per potermi allenare ed è un peccato! Non vedo l’ora di ricominciare ad allenarmi e rivedere i miei compagni di squadra.

Per riassumere, la mia esperienza in Italia per ora è stata buona perché ho continuato a imparare a parlare italiano al CPIA con un’ottima insegnante che è molto gentile e paziente con noi e ho conosciuto tante nuove persone straordinarie, che sono i miei compagni di classe. In modo particolare ho legato con un compagno molto più grande di me che si chiama Mohamed e viene dall’Iran, la nostra è una bella amicizia e ci siamo promessi di rivederci durante l’estate per fare una partita di pallone insieme.

Foto: credit Chelsea Ferenando / Unsplash

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