Il virus dimenticato: l’Hiv della discriminazione

Dal nostro archivio

(a cura di Athina Prifti)

L’Aids è una malattia di cui non si parla e che uccide ancora; a trent’anni dal suo esordio non è ancora stato trovato un vaccino ma morire di Aids è peggio che morire di Covid: il Coronavirus crea solidarietà, l’Hiv discriminazione. Sembra infatti che il Covid colpisca tutti, l’Aids solo i cattivi perché l’Aids è ancora tabù. Nella classe A del Cpia Centro Ponente gli insegnanti hanno affrontato, durante le ore di educazione civica attraverso letture e dibattiti, questo tema delicato e la classe ha partecipato attivamente; la classe è formata da studenti di diversa provenienza e tutti parevano d’accordo sul fatto che questo virus colpisca omosessuali e tossicodipendenti. Durante le letture e il dibattito la classe ha cambiato opinione: il virus-tabù colpisce tutti, può colpire tutti. 

Ecco che cosa hanno capito gli studenti.

Che cos’è l’Aids?
E’ una malattia che colpisce il sistema immunitario e si trasmette durante i rapporti sessuali o attraverso contatto di sangue e non solo attraverso la siringa ma anche si può trasmettere anche durante la gravidanza o il parto e questo succede spesso nei Paesi del Terzo Mondo dove le cure mancano.

In Italia sono state fatte campagne di sensibilizzazione sull’Aids?
E’ stato fatto, negli anni Novanta, uno spot molto efficace ma ha spaventato tutti: la musica e le immagini ci hanno impressionato; lo spot diceva: “Aids, se lo conosci lo eviti, se lo conosci non ti uccide”.

C’è ancora questo spot?
No, prima è stato sostituito con Lupo Alberto ma oggi si vedono i manifesti “Io mi vaccino” mentre di Aids non si parla.

Forse per via del distanziamento sociale?
Oh, no. Quale distanziamento sociale? Noi giovani ci incontriamo.

Esiste una quarantena per l’Aids?
No; non bastano 15 giorni, il virus può avere un periodo di incubazione di dieci anni.

Esiste una colpa per l’Aids?
Una colpa no, bisogna però avere comportamenti responsabili: usare il preservativo e fare il test se si hanno dubbi.

Per cui un sesso protetto?
Certo, molto protetto: mascherina e preservativo, wow!

Foto: credit Olga Kononenko / Unsplash

Articoli recenti